Vita digitale: WhatsApp e la condivisione dei dati con Facebook.
Alcuni studiosi parlano di questa era come l’era della morte della privacy. Senza bisogno di essere catastrofisti, si sta assistendo ad un cambiamento radicale dei metodi di raccolta dati e della conseguente profilazione delle persone. Metodi che non sono esenti da rischi ed insidie anche gravi. Non ci dilungheremo in tematiche quali la privacy, la libertà in internet e della sicurezza informatica ma, prima di entrare nel merito di questo post, vi poniamo un esempio per riflettere sulla mancanza diffusa di sensibilità e di percezione sul tema.
Come vi comportereste se un giorno si presentasse a casa vostra un addetto della vostra compagnia telefonica dicendovi che vi installerà in casa un microfono per registrare con chi parlerete e tutto quello che direte per profilarvi al fine di migliorare il servizio e offrirvi migliori pubblicità? Probabilmente inorridireste sbattendo la porta. Nella realtà di tutti i giorni questa registrazione avviene costantemente in modo del tutto invisibile tramite, per esempio, le piattaforme social creando un immenso database di informazioni, anche sensibili, su cui perdete qualunque controllo.
In questi giorni la nota applicazione WhatsApp, ormai riconducibile a Facebook, ha annunciato il cambio della privacy policy. L’App sta infatti chiedendo all’utente di condividere i suoi dati del telefono con la piattaforma Facebook. Non lo fate, a meno che siate davvero convinti di voler subire una ancora più accurata profilazione al fine di “migliorare le mie esperienze con le inserzioni e i prodotti di Facebook”.
Giunto l’avviso potrete scegliere “leggi” e qui optare per il non accettare lo scambio di informazioni a fini pubblicitari.
Qualora invece lo abbiate già fatto avrete circa trenta giorni a disposizione per cambiare il vostro consenso negandolo. Per farlo dovrete recarvi su “impostazioni”, poi su “account” ed infine deselezionare l’opzione “Condividi Info Account”. Questo impedirà la profilazione ad uso pubblicitario mentre “Facebook e il gruppo aziende di Facebook continuerà a ricevere e utilizzare queste informazioni per altri scopi, come il miglioramento dei servizi infrastrutturali e di consegna etc. etc.” su questo aspetto non c’è nulla da fare.
“L’utente è il prodotto ed i suoi dati sono la moneta”, prestate attenzione.
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