Europa: Le Repubbliche Baltiche, Estonia, Lettonia e Lituania sono sempre più vicine. Entro il 2025 verranno integrate nell’infrastruttura ferroviaria continentale, rafforzando così i legami tra questi tre paesi ed il resto dell’Unione Europea.

Il miglioramento dei collegamenti tra le Baltiche ed il resto d’Europa si basa principalmente sul progetto volto a costruite un asse ferroviario per arrivare fino a Tallinn. Si tratta di un grande passo verso l’agevolazione della libera circolazione delle persone e delle merci all’interno dei territori dell’Unione Europea aiutando lo sviluppo economico della regione baltica e nordica, creando un miglior ambiente di sviluppo per gli investimenti strategici.

Il progetto ‘Rail Baltica’ unirà la Polonia, e quindi il resto del continente, a Tallinn, percorrendo tutti e tre gli stati baltici. Il progetto lascia aperta la possibilità di raggiungere negli anni successivi, attraverso un tunnel sottomarino, anche Helsinki.

Lo scopo è quello di usare un singolo sistema ferroviario, abbandonando gli standard ferroviari dell’epoca sovietica. I paesi dell’ex Urss hanno una rete ferroviaria con un scartamento diverso rispetto allo scartamento unificato adottato in quasi tutti gli altri Paesi dell’Unione Europea.

Il progetto è finanziato prevalentemente con fondi dell’Unione Europea, che stima benefici economici e sociali tre volte maggiori rispetto ai costi dell’investimento iniziale.

Questo progetto infatti migliorerà l’accesso delle industrie baltiche e di quelle svedesi, norvegesi e finlandesi verso i mercati mediterranei e vice versa.

Da segnalare è anche l’apertura, avvenuta ad inizio 2017, del nuovo collegamento intermodale Trieste-Kiel-Göteborg, che collega il Mar Mediterraneo, dall’Adriatico, al Mar Baltico con un treno cargo diretto settimanale.

Questo corridoio mar Adriatico – mar Baltico è una prosecuzione dell’autostrada del mare che approda a Trieste con il vantaggio di evitare la circumnavigazione dell’Europa. L’Italia si trova così ad essere ulteriormente collegata alle realtà dell’area Baltica e Nordica.

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