Brexit in breve.
Dopo il voto di Brexit ed il conseguente avviso di recesso ai sensi dell’articolo 50 (2), del trattato sull’Unione europea, il Regno Unito è entrato in un periodo biennale di negoziazioni che termina al più tardi il 30 marzo 2019. Entro questo termine si dovrebbe raggiungere un accordo che attenui le conseguenze post-Brexit riducendo al minimo le incertezze commerciali e giuridiche. Al fine di avere più tempo per adeguarsi alle nuove relazioni tra Regno Unito ed Unione Europea, le due parti hanno concordato un periodo di transizione che terminerà il 31 dicembre 2020.
Quali i possibili scenari?
Molti potrebbero aver sentito parlare di “soft e hard Brexit” ma il ventaglio di possibilità è più ampio.
Ci sono cinque possibili situazioni che si possono verificare post Brexit:
- Scenario 1: “Soft Brexit” di primo livello, il Regno Unito rimane parte dello Spazio economico europeo come Norvegia, Islanda o Lichtenstein (anche parte dell’EFTA), godendo di pieno accesso al mercato unico europeo;
- Scenario 2: “Soft Brexit” di secondo livello, il Regno Unito percorre una strada come la Svizzera, facendo parte dell’area europea di libero scambio, negoziando i propri accordi bilaterali;
- Scenario 3: “Brexit piuttosto dura”, il Regno Unito rimane nell’unione doganale dell’UE come la Turchia;
- Scenario 4: “Hard Brexit” che è di fatto la più probabile, il Regno Unito e l’UE concludono un accordo di libero scambio come il Canada;
- Scenario 5: nessun accordo Brexit, altrettanto probabile quanto il punto precedente, se le parti non riuscissero a negoziare un accordo il Regno Unito ricadrà nel quadro generale dell’OMC-WTO, basandosi sulle regole generali del commercio internazionale.
Cosa cambia per le imprese che importino o esportino?
A seconda degli eventuali accordi Brexit sopra citati, le aziende dovranno conformarsi alle diverse regole commerciali, incorrere in probabili dazi doganali, effettuare operazioni di importazione ed esportazione che siano comunque conformi alle normative UE senza però che il Regno Unito abbia voce in capitolo nelle sedi legislative dove tali obblighi vengono sanciti. L’impatto di Brexit più grave potrebbe essere l’assenza di accordo. In tal caso si applicherebbero le normative internazionali dell’OMC, cioè fuori del mercato comune, perdendo così le libertà fondamentali dello spazio europeo:
- Libertà di circolazione delle merci;
- Libertà di circolazione delle persone;
- Libertà di circolazione di servizi e capitali.
1. Cosa prevede il diritto comunitario in concreto:
Il diritto comunitario garantisce alle imprese a titolo di esempio non esaustivo:
- Il diritto di stabilimento;
- Una serie di normative di carattere sostanziale e processuale tese a facilitare la risoluzione delle controversie internazionali tra aziende appartenenti agli stati membri. Non applicandosi più queste normative le aziende affronteranno incertezza e costi legali molto più alti in caso di controversie EU – UK;
- Fondi europei per le imprese e per la ricerca;
2. Gli accordi WTO:
Il modello OMC è il quadro di riferimento normativo che si applicherà al Regno Unito qualora non si raggiungesse un accordo. In tal caso si applicheranno le disposizioni GATS e GATT dell’OMC.
Il Regno Unito dovrà negoziare e concordare individualmente le concessioni in materia di servizi e merci e dovrà stabilire un quadro tariffario. Per le imprese ciò significherebbe probabilmente che le loro attività saranno sottoposte a tassazione (ad esempio una tariffa del 10% sulle esportazioni e una tariffa del 40% sulle importazioni di componenti acquistati dall’UE).
Cosa cambia per le persone?
Per quanto riguarda una delle quattro libertà, la perdita della libera circolazione delle persone comporterà la soggezione delle persone al visto di ingresso, regolando in tal modo il flusso di persone tra il Regno Unito e l’UE. Il Regno Unito e l’UE hanno pubblicato un documento comune in cui si afferma che sia i cittadini dell’UE che i cittadini britannici possono continuare a “vivere, lavorare o studiare come fanno attualmente alle stesse condizioni previste dal diritto dell’Unione” fino alla data limite del 29 marzo 2019. I cittadini dell’UE che vivano nel Regno Unito che arrivino prima di tale data avranno il “diritto di rimanere” e perderebbero il loro diritto di residenza solo qualora escano fuori dal paese per cinque o più anni. Questo molto probabilmente si applicherà anche ai cittadini britannici che vivono nell’UE.
Cosa prevede il diritto comunitario in concreto:
Il diritto comunitario garantisce numerosi diritti di libertà ai cittadini europei. Diritti che si applicano ai cittadini europei che si rechino in Inghilterra e ai cittadini inglesi che si rechino negli altri 27 Stati Membri. I cittadini EU perderanno questi diritti qualora si rechino in UK.
Ecco alcuni esempi non esaustivi:
- Viene meno la dura ed efficace normativa comunitaria a tutela dei consumatori;
- Viene meno il roaming like home quando viaggeranno;
- Non godranno più dell’assistenza sanitaria gratuita d’emergenza;
- Non godranno più del single digital market che permette per esempio di fruire dei servizi di streaming in tutto il territorio dell’Unione abolendo i geoblocchi;
- Gli inglesi in ingresso in EU saranno soggetti alle normative di immigrazione di ogni singolo stato come qualunque altro cittadino extracomunitario. Lo stesso varrà per i cittadini EU che si rechino in UK;
Se un cittadino europeo perde questi diritti nei confronti della sola Inghilterra, un cittadino inglese perde questi diritti in ben 27 stati membri.
Concludendo
L’esito di un accordo sulla Brexit è una questione di grande importanza per il futuro dell’Unione europea. Le sue conseguenze non riguarderanno ‘solo’ le attività commerciali ma le persone in generale.
Da un lato, le relazioni tra il Regno Unito e l’UE sono essenziali per mantenere lo sviluppo economico nel continente e la competitività globale, dall’altro l’UE è comprensibilmente molto riluttante ad offrire un accordo favorevole al Regno Unito poiché ciò potrebbe incoraggiare altri Stati membri euroscettici ad intraprendere il medesimo percorso.
Questo contributo non ha e non potrebbe avere pretesa di esaustività ma di portare con se alcune avvertenze per cittadini ed imprese. Ogni singola situazione va attentamente verificata considerando che le negoziazioni sono in corso e hanno possibili esiti del tutto incerti e non prevedibili.
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